La classificazione dei diamanti: Come spiegarla in modo semplice ed esaustivo
I diamanti sono un prodotto della natura e per questo sono soggetti ha condizione mutevole che ne possono condizionare la sua composizione chimica e la presenza di elementi estranei, creando diamanti di diversa qualità. Un sistema di classificazione ha lo scopo di ordinare secondo ben determinati principi la qualità dei diamanti e in base ad essa di stabilire un prezzo.
Il sistema di classificazione dei diamanti prende in considerazione 4 aspetti: il peso, il colore, la purezza e il taglio (le 4 C dalle rispettive iniziale dei nomi in inglese).
Carati
I diamanti vengono pesati in carati metrici che equivale a 0,2 grammi o 0,007 once, e frazioni centesimali (o punto). Il nome carati deriva dal seme della pianta del carrubo che venivano usati nell’antichità per pesare le gemme, perché erano ritenuti avere una massa molto costante. Per gli operatori del settore è semplice capire le dimensioni di un diamante in base al peso, ma per gli acquirenti non lo è affatto. A questo scopo possono essere utili le seguenti tabelle del rapporto tra peso al carato e dimensioni.
Purezza
La purezza indica, secondo determinati gradi, la presenza o meno di imperfezioni e inclusioni nel diamante. Le imperfezioni indicano tutte quelle caratteristiche che sono sulla superficie come graffi, abrasioni, piccole tacche etc. Le inclusioni sono quelle caratteristiche che si trovano all’interno come cristalli di altri minerali, rotture, distorsioni del cristallo, etc. Tra le imperfezioni e le inclusioni, è quest’ultima ad avere un impatto più grave sul grado, sul valore e sulla bellezza di un diamante. Il grado di purezza viene determinato usando un ingrandimento di 10x. All’apice della scala troviamo i diamanti puri, privi di difetti o inclusioni, estremamente rari e per questo molto costosi. All’estremità opposta della scala noi troviamo i diamanti le cui inclusioni o imperfezioni sono visibili anche ad occhio nudo. Tra questi due estremi ci sono i diamanti con inclusioni che vanno dal molto difficile a facilmente visibili ad un ingrandimento di 10x. Ecco una tabella riassuntiva dei gradi di purezza dell’ GIA (Gemological Institute of America):PURO (FL): Diamante con nessuna imperfezione o inclusione.
Colore
sono da quasi incolore a gialli o marroni chiari. Verso la fine del XIX secolo i termini più comunemente usati per descrivere il colore dei diamanti erano basati sui nomi delle miniere da dove si estraevano ad esempio in Sud Africa, troviamo il termine jagers, dal nome della miniera Jagersfontein, per descrivere i diamanti incolore con fluorescenza blu, il termine river era usato per i diamanti incolori senza fluorescenza, poiché si riteneva che i diamanti estratti dai depositi alluvionali erano per lo più di questo tipo. Dalla miniera Wesselton invece derivano i termini Top Wesselton e Wesselton per indicare i diamanti quasi incolore. Nel corso del XX secolo sono state create altre scala di colore che utilizzavo numeri (1,2, 3, etc.) o lettere (AA,A, B, C, etc.) o termini come Blu White, Fine White. Verso la fine del 1950 la scala di classificazione del colore più usta nell’industria del diamante è stata quella del GIA (Gemological Institute of America). La ragione dell’affermazione di questa scala risiede nella lunga storia d’insegnamento professionale e l’ampia diffusione dei suoi Certificati di Analisi Qualitativa dei Diamanti che usavano questo tipo di scala di graduazione. Con il tempo questi termini sono diventati familiari anche presso i consumatori.
Scala per la classificazione del colore del GIA:
Taglio
Il taglio è un fattore determinate per la brillantezza di un diamante ed è anche l’unico fattore in cui interviene il lavoro e l’esperienza dell’uomo. Il taglio può sia significare la forma in cui una gemma è tagliata come ad esempio tonda, ovale, a goccia, etc, sia in che modo è tagliata cioè a brillante, a gradino o misto.
Nel taglio a gradino le faccette sono in file concentriche di forma trapezoidale, Il numero delle faccette può variare a seconda della forma del diamante. Per esempio il taglio a smeraldo ha 58 faccette: 25 sulla corona, 25 sul padiglione e 8 sulla cintura. Il numero delle faccette in un taglio rettangolare invece è di 30 faccette.
Proporzioni
Quando si classifica la qualità del taglio il fattore più importante sono le proporzioni in secondo piano troviamo la simmetria e la politura.
Le proporzioni sono le relazioni tra le dimensioni delle sue parti e gli angoli. Gli elementi più importanti che vengono presi in considerazione sono:
- Profondità totale
- Diametro della cintura
- Diametro della tavola
- Angola della corona
- Angola del padiglione
- Altezza della corona
- Spessore della cintura
- Percentuale della lunghezza delle faccette di stella
- Percentuale della lunghezza delle faccette inferiori
- Dimensione dell’apice
Il taglio di un diamante deve essere eseguito rispettando delle precise proporzioni affinché la luce che entra in un diamante segua un preciso percorso per ritornare verso la corona. Infatti, noi dobbiamo immaginare il padiglione come uno specchio che riceve la luce dalla corona per poi ritornare verso quest’ultima, sprigionando tutta quello scintillio di luce che osserviamo quando guardiamo un diamante. Ma per far questo la luce deve colpire le faccette del padiglione con un angolo superiore di 24°26’ detto “angolo critico” (fig. 1). Ora quando le proporzioni non sono precise (fig. 2 and 3), la luce colpisce il paglione con un angolo inferiore all’angolo critico, facendo disperdere la luce attraverso il padiglione.
Simmetria
La simmetria è l’uguaglianza tra le parti corrispondenti di una gemma, ciò è importante per creare un aspetto equilibrato di brillantezza, fuoco e scintillio. Per i diamanti rotondi si osservavano se le faccette sono deformato o no appuntite, se la tavola o l’apice sono fuori centro o non parallele o se il diamante non è perfettamente circolare, se la cintura è ondulata. Per i diamanti taglio fantasia si prendono anche i considerazione gli angoli non uniformi o i lati non paralleli, i lobi non uniformi, le ali non uniformi..
Finitura
L’esecuzione del disegno, la precisione del taglio e la qualità della politura rappresentano fattori importanti per una brillantezza ottimale di un diamante. Riflette soprattutto l’abilita e la cura che il tagliatore ha saputo infondere nell’esecuzione del taglio.
Gradi del taglio
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